“Un bel tacer non fu mai…inoltrato?”

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Il vecchio detto “un bel tacer non fu mai scritto” che ci ricordava quanto era importante il fatto di astenersi dal pronunciarsi in determinate occasioni per evitare di generare effetti nefasti e deleteri:ora trova una nuova declinazione.

Sempre più sovente inviamo decine di contenuti scritti, fotografie,video, elementi multimediali,sulle piattaforme di comunicazione globale: WhatsApp,Telegram,Instagram, Snapchat.

Questi contenuti vengono quindi sparati nel web o ad un destinatario specifico: ovviamente nel web la diffusione può essere rapidissima ed incontrollata;ma anche sulle piattaforme di messaging un messaggio può diventare virale e quindi diffuso a macchia d’olio.

Senza peraltro volermi soffermare sui noti eventi di video utilizzati in azioni di Revenge Porn tra amanti non più corrisposti o altri casi di gravi violazioni della privacy, mi viene da evidenziare il fatto che un commento troppo azzardato, inoltrato confidenzialmente, può raggiungere destinatari indesiderati,e creare situazioni non piacevoli da gestire,sia che esso sia gestito volontariamente che involontariamente da parte del destinatario:il risultato è uguale.

Note vocali o screenshot di conversazione, diventano ormai elementi inconfondibili dell’espressione di pensiero di una o di un’altra persona,di opinioni o di giudizio personale sulle varie situazioni; i gruppi di Telegram o WhatsApp sono cerchie virtuali ristrette,pronte ad esplodere volontariamente o involontariamente, diventando piazze e casse di risonanza di pensieri confidenziali.

Anche io in un recente passato ho affrontato situazioni analoghe non dipendenti dalla mia volontà,ed ho sperimentato alcuni aspetti di quanto sopra descritto, aggiungendoli al mio bagaglio esperienziale, di crescita umana e professionale,ed allungando così la lista delle cose…che è meglio non fare! 😉

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