Dopo un paio di anni il SONY CM-R111, cominciava ad andarmi stretto prevalentemente, come accennato nel precedente articolo, per la mancanza della vibrazione in chiamata e di una rubrica integrata. Così dovetti scegliere tra i player dell’epoca dove Motorola la faceva la parte del leone sicuramente. Infatti nel vasto panorama della telefonia mobile degli anni ‘90, pochi dispositivi riuscirono ad incarnare il concetto di innovazione, stile e affidabilità come il Motorola MicroTAC Elite. Uscito a metà degli anni 90, questo modello rappresentò un’evoluzione importante della celebre serie MicroTAC di Motorola, portando con sé una serie di migliorie tecniche e di design che lo resero uno dei telefoni più desiderati e venduti del suo tempo.
La telefonia mobile era ancora un prodotto elitario, ma i prezzi iniziavano lentamente a scendere, permettendo l’accesso a una fascia di utenza più ampia, acquistai il mio Motorola MicroTAC Elite nel 1997 a Trento ,al Music Center, dall’amico Giuliano al prezzo di circa 800.000 lire nuovo.
Ma cosa rendeva davvero speciale questo dispositivo?
So che oggi sembrano funzionalità banali, ma all’epoca queste erano le funzionalità che lo facevano preferire ad altri dispositivi e pur trattandosi di un telefono analogico, il MicroTAC Elite offriva una serie di funzionalità che lo facevano apparire come un dispositivo già pronto per l’era digitale:
- Rubrica integrata con salvataggio dei numeri preferiti (fino a 99!)
- Avviso roaming
- Selezione veloce dei contatti
- Blocco tastiera automatico
- Display retroilluminato, utile per l’uso notturno
- Toni di chiamata personalizzabili
Un altro punto di forza era la qualità della capsula audio e del microfono, che garantivano una comunicazione chiara anche in ambienti rumorosi — un dettaglio molto apprezzato da chi usava il telefono per lavoro.
Il MicroTAC Elite montava una batteria NiMH (nichel-metallo idruro), evoluzione delle precedenti NiCd, con una durata media di: Fino a 3 ore di conversazione e Fino a 30 ore in standby. Era possibile anche acquistare batterie potenziate (che avevo comperato dopo un anno di utilizzo), che aumentavano l’autonomia a scapito di un leggero aumento di peso e ingombro. In un’epoca in cui ricaricare il telefono significava lasciarlo collegato per ore, questa autonomia era considerata eccellente.
In questo scenario, dispositivi come il MicroTAC Elite facevano la differenza grazie a componenti di qualità superiore, batterie più durature, e sistemi di gestione del segnale e della memoria più avanzati. Inoltre, Motorola fu uno dei primi brand a introdurre funzioni di sicurezza come il PIN di accesso e il blocco tastiera automatico, caratteristiche molto apprezzate in un’epoca in cui i telefoni potevano facilmente essere usati da chiunque li trovasse accesi.
I Principali Competitor del Tempo
Nokia – L’azienda finlandese era ancora agli inizi della sua ascesa. Modelli come il Nokia 1011 e il Nokia 2010 iniziavano a guadagnare popolarità, ma non erano ancora riusciti a scalfire il dominio Motorola.
Ericsson – Con modelli come l’EH237 o l’GH198, Ericsson puntava su dispositivi robusti e ben costruiti, ma più ingombranti.
Panasonic – Il brand giapponese offriva telefoni esteticamente curati, ma con un’interfaccia meno user-friendly.
Siemens – Modelli come l’S1 offrivano buone prestazioni, ma spesso a costi più elevati e con una minore presenza commerciale rispetto a Motorola.
Il MicroTAC Elite riuscì a distinguersi proprio per la sua combinazione di eleganza, leggerezza e affidabilità, un mix vincente in un’epoca in cui il design iniziava a diventare un fattore decisivo per l’acquisto.
Design e Costruzione: La Rivoluzione del Flip
Uno degli elementi più iconici del MicroTAC era il design a “flip”, ovvero la copertura ribaltabile che proteggeva la tastiera e, quando aperta, avvicinava il microfono alla bocca dell’utente. Questo non era solo un vezzo estetico: migliorava effettivamente la qualità della comunicazione vocale e permetteva di rispondere semplicemente aprendo il “flip.
L’altro gesto tipico dell’epoca, prima di rispondere o effettuare la telefonata, era quello di estrarre l’antenna per migliorare la ricezione. ed agevolare il collegamento.
Il MicroTAC Elite presentava una scocca elegante, con finiture in plastica satinata o simil-metallo, un peso contenuto (circa 230 grammi) e un’ottima ergonomia. La sua linea sottile lo rendeva facilmente trasportabile, anche in tasche interne di giacche o borse da lavoro.
Perché fu un Best-Buy?
All’epoca, il Motorola MicroTAC Elite rappresentò un best-buy assoluto per una serie di motivi:
- Affidabilità: era resistente, duraturo e funzionava bene anche in zone con segnale debole.
- Stile: il design a flip lo rendeva moderno, elegante e facilmente riconoscibile.
- Funzionalità: per l’epoca, le funzioni avanzate erano davvero all’avanguardia.
- Supporto: Motorola offriva un buon servizio post-vendita e una rete di assistenza capillare.
- Brand Reputation: Motorola era sinonimo di qualità, e questo modello consolidò ulteriormente questa immagine.
Il Motorola MicroTAC Elite non è solo un telefono cellulare: è un simbolo di un’epoca in cui la telefonia mobile cominciava a diventare parte della vita quotidiana, un ponte tra il mondo analogico e quello digitale, che mi ha accompagnato prima del passaggio al primo GMS l’Ericson T10S dove la grande differenza era rappresentata dagli SMS.
Oggi, per i collezionisti e gli appassionati di retro-tech, rappresenta un oggetto di culto, ricercato non solo per la sua estetica retrò, ma anche per il valore storico che incarna e se negli anni ‘90 avevi un MicroTAC Elite, eri avanti. E in un certo senso, lo sei ancora.